martedì 16 febbraio 2016

A zonzo per Firenze 11: Il Sasso di Dante

A Firenze, nell'area absidale del Duomo, nella parte bassa della facciata di una casa, situata fra via dello Studio e piazza delle Pallottole, si trova una lastra di marmo bianco incorniciata d'azzurro nella quale si legge Sasso di Dante.


Si tramanda che proprio lì ci fosse un grande sasso, forse proveniente dal cantiere per la realizzazione della Cattedrale, una seduta comoda dove Dante era solito fermarsi per riposare, pensare e osservare i lavori.
Un giorno passò di lì un tale che chiese al Poeta assorto nei propri pensieri: "Oh Dante, icchè ti piace di più da mangiare?"
"L'ovo." Rispose Dante.
Un anno dopo lo stesso tizio ripassò di lì, trovò ancora Dante seduto sul sasso, tutto assorto e, certoche il  Poeta non potesse ricordarsi di un anno prima, gli chiese: "Co' icchè?"
E Dante senza esitare rispose: "Co' i' sale!"

mercoledì 10 febbraio 2016

Fotografie

Diverse volte mi sono sentita dire che faccio delle belle foto...ovviamente mi fa piacere però ci tengo a dire che io sono completamente digiuna di fotografia, non ho mai fatto corsi né letto libri, ho uno smartphone e una Nikon compatta che fanno tutto da soli. Io mi limito a guardarmi intorno e mentre lo faccio succede spesso che qualcosa attiri la mia attenzione...un riflesso, una sfumatura, un colore, un oggetto, il modo in cui la luce bacia qualcosa...a volte la fotocamera riesce a riprodurlo, a volte invece l'occhio mantiene la sua superiorità.


Prima di avere lo smartphone avevo sempre in borsa la mia compatta...e mi veniva in mente il mio babbo che nelle nostre uscite portava quasi sempre con sé la macchina fotografica...era una sua passione, sopratutto quando eravamo piccoli...scattava e spesso sviluppava da solo i rullini nella camera oscura della cantina di via Laura. Tante foto in bianco e nero, sopratutto. Erano affascinanti, ai miei occhi di bambina...all'inizio mi sembravano tristi, poco più nteressanti, poi ho capito che invece era come una meraviglia fatta di due colori, infinite sfumature, chiaroscuri, luci e ombre...
A Firenze ha ancora tutte le sue foto e io quando torno mi ci perdo dentro, le guardo, le tocco, la carta spessa, ruvida, un po' imbarcata...ci sono lunghi pezzi della nostra vita lì dentro...una marea di ricordi,  per la maggior parte felici.
So bene che le foto pubblicate oggi sui social sono oggetto di aspre critiche: troppi piedi, troppa pelle, troppo nudo, troppi gatti, troppe pietanze...e chi più ne ha più ne metta.
Io credo che, sapendo scegliere e guardare con occhio critico, siano una cosa meravigliosa, un'opportunità per scoprire cose nuove, imitare, imparare, vedere luoghi che probabilmente non potremo mai visitare in tutta la nostra vita, guardare il mondo, le cose, le persone, le emozioni, le esperienze, i sentimenti, le vicende della vita, con gli occhi di un altro, da una diversa angolazione, capace, magari, di ribaltare del tutto o in parte la nostra di visione, in ogni caso di arricchirla, di dilatarla.
E questo per me non è un male...come ho detto più volte le mie foto, sopratutto quelle che pubblico su Instagram, sono come un diario di ricordi, fatto per me, che parla di me, che è me e che mi piace condividere. Tutto qui, poi ognuno è liberissimo di vederci ciò che crede!

E quando pronuncio la parola fotografie scatta inevitabile il collegamento e sento Dodi Battaglia che canta Fo-to-gra-fie...
Dall'album Buona Fortuna 1981

https://m.youtube.com/watch?v=nMuScQCx8jY