mercoledì 6 agosto 2014

A giro con Lorenzo

Finito il centro estivo, se fosse per mio figlio, lui se ne starebbe sempre a casa. Un po' per pigrizia, un po' per il desiderio di starsene tutto il giorno a giocare con pc, ipad e Nintendo.
Siccome non è fattibile questa cosa, io lo pungolo, lo spingo ad uscire. Alla fine lo costringo. E contrattiamo. E patteggiamo.
Però poi, quando è fuori, non mi sembra che soffra più di tanto, anzi!!
Da un po' di giorni avevo pensato di andare a fare con lui una passeggiata in centro a Jesi, di mercoledì, giorno di mercato, così avremmo potuto vedere quello e i vari negozi in un solo giro.
Jesi è una città piccola, ma ricca di cose da vedere ed esplorare, anche per chi ci abita.
Si è fatta amare da me lentamente, col passare del tempo. All'inizio non avevo capito la sua bellezza, forse perché Daniele mi portava nel corso, nella piazza. Io piano piano, ho cominciato ad esplorare i vicoli, ad alzare gli occhi, osservare i palazzi e spesso portavo con me in queste escursioni/incursioni una guida della città (Jesi città bella sopra un fiume) che mi aveva regalato proprio lui per un Natale quando ancora abitavo a Firenze.
Ora so che la parte che più mi piace della città è quella compresa fra piazza Spontini e Porta Bersaglieri, cioè il centro storico di impianto medievale.
Stamani abbiamo lasciato la macchina al parcheggio in piazza delle Erbe 


qui si affacciano le antiche mura con finestre e balconcini fioriti



su questanpiazza si affaccia anche il mercato


da lì abbiamo preso la scala mobile, ricavata dentro le mura,che porta praticamente in centro


sulla destra si trova il Teatro dei Profumi e dei Sapori nel Palazzo Balleani Vecchio
Nei giorni di mercato, le strade sono piene di bancarelle, fino al Duomo ed è la che ci siamo diretti fiancheggiando il Palazzo Ghislieri vecchio (suppongo!).



Ed eccolo là il Duomo, visto da via degli Orefici dove fra l'altro c'è anche questo delizioso negozietto.


E siamo arrivati in piazza del Duomo


Io la chiamo così, ma sbaglio, questa, infatti, già piazza San Floriano, è piazza Federico II perchè in questa area, che corrisponde a quella dell'antico foro romano, sarebbe nato, il giorno di Santo Stefano del 1194, sotto un padiglione eretto appositamente, Federico II di Svevia. In segno di onore e riconoscenza per i privilegi concessi alla città, gli jesini decisero di cambiare il toponimo della piazza intestandola all'imperatore, vista anche la tradizione ghibellina del comune.
Sulla piazza si affacci anche il palazzo Ripanti il cui nucleo originale risale al XV sec.



Poi abbiamo percorso a ritroso un pezzo di via degli Orefici e, su suggerimento di mia suocera, mi sono fermata a vedere la nuova biblioteca comunale ricavata al piano terra del Palazzo della Signoria in quella che era la Sala d'Armi, trasformata nel 1548 in Salara, cioè deposito del sale, dove ricordo di aver ammirato, una ventina di anni fa, una serie di statue, cippi, iscrizioni e reperti di età Romana. Ora devo assolutamente scoprire dove è stato ricollocato l'Antiquarium!



Mi piace molto la compresenza di materiali diversi, mattoncini, legno, metallo chiaro, sintesi di passato e presente. E poi c'era un gran buon profumo di nuovo ;-) !!



Il Palazzo della Signoria è il vero gioiello a mio avviso: edificato fra il 1486 e il 1498 su progetto del senese Francesco di Giorgio Martini che ha lasciato traccia della sua mano in tantissime costruzioni di varie località delle Marche.
Bellissimo il cortile interno col pozzo ed il leone






E questa è la facciata col leone rampante, simbolo della città, scolpito su disegno di Francesco di Giorgio Martini.



Le finestre sul fianco del palazzo mi fanno venire in mente il palazzo ducale di Urbino...


In piazza Colocci si trovano anche l'ex chiesa di S. Agostino col convento (finestra del sec. XVII)


il Palazzo Bisaccioni appartenuto all'omonima famiglia,costruito nel medioevo in parte sulle fondamenta dell'antico teatro romano, sede dal 1870 della Cassa di Risparmio di Jesi


e il Palazzo Colocci. Quello che vediamo oggi è il risultato di una serie di interventi realizzati nei secc. XVI e XVII.


E tra una foto e un banchetto del mercato si era fatta l'ora giusta per uno spuntino, oggetto della contrattazione di mio figlio. Esco se facciamo colazione al bar. Gli piace un sacco, ama il salato ed ogni scusa è buona per stuzzicare qualcosa fuori, come dice lui.

Ci siamo fermati in piazza della Repubblica


al bar del Teatro che ha i lampadari tutti diversi uno dall'altro


Ma, abituati agli standard alti (qualitativi, quantitativi, di pulizia, simpatia ed accoglienza)  de La Dolce Vita, lo abbiamo bocciato: alle 10 non aveva quasi più niente di salato da scegliere, avevano terminato le bottigline di acqua naturale e il bagno, ahimè cadeva a pezzi. No buono per un bar in pieno centro!!

Sulla via del ritorno verso il parcheggio, mi sono fermata di nuovo nel cortile del Palazzo della Signoria per fare qualche scatto a questi portali





E si, se ve lo state chiedendo, ho fatto anche qualche acquisto! Cineserie, un reggiseno e due libri. Tanto per cambiare!

2 commenti:

  1. E' bello visitare delle città che magari son pure dietro l'angolo, ma con l'occhio del turista. Sembra banale ma non lo facciamo mai, io per lo meno so di avere la fortuna di vivere in posti bellissimi ma sono sempre di corsa e poche volte li osservo come dovrei e come meriterebbero. Sarà che ho la sicurezza che son sempre la.

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    1. Penso sia una di quelle cose normali, della vita. L'Italia per fortuna è piena di questi angoli. Una cosa che mi sento di poter aggiungere è che io ho iniziato a prestare attenzione, a godermi due passi ed alzari gli occhi su, quando mio figlio ha iniziato ad avere un'età nella quale non era più essenziale guardarlo a vista o marcarlo come un terzino. Orapoi è veramente uno spasso andare in giro con lui, è quasi come uscire con un adulto. Quasi!

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