venerdì 10 gennaio 2014

Anche un impiccio può diventare un'opportunità

Quando un po' di tempo fa Facebook iniziò a mostrarmi i "mi piace" o i commenti che alcuni miei amici lasciavano sui post di altri utenti che magari io non conoscevo nè seguivo, pensai : " Ma che me ne importa a me!! Vabbè, li ignorerò."

Ho cambiato idea in un battere di ciglia.
Spinta dalla mia irrefrenabile curiosità ho iniziato a sbirciare, ho osservato, mi sono inserita in alcune conversazioni, ho agganciato nuove persone, iniziato a seguire svariate pagine e imparato tante cose.
Sopratutto ho scoperto cose che non conoscevo o a cui non avevo mai pensato in modo serio, ho approfondito e molto spesso mi sono trovata davanti a cose che mi hanno profondamente commossa ed emozionata.

Ed è successo anche stamani. Una mia cara amica ha lasciato un commento su una pagina e da quella sono risalita a questo video...



http://www.upworthy.com/the-most-delightful-two-and-a-half-minutes-youll-have-today-will-happen-right-now?c=ufb1


Io ho sempre pensato che sapere, studiare, andare a scuola fosse l'occasione per aprirci agli altri, conoscere ciò che è diverso, accoglierlo, magari farlo nostro o anche solo rispettarlo.

Invece, la maggior parte delle volte, mi sembra che si tenda all'omologazione, a lasciare in disparte persone o cose diverse da noi, lasciandoci bloccare dal pregiudizio, senza neanche provare a conoscere.
Un duplice danno, a chi si emargina e a noi stessi, "autoprivati" di una occasione di crescita.

E poi siamo molto bravi a parole, finché una situazione scomoda o diversa non ci riguarda direttamente.

Ma se ci trovassimo dentro, come vorremmo essere trattati??

Se capiamo ed accettiamo la diversità senza giudicarla, e proviamo a vederla come un'occasione di crescita, allora possiamo aspettarci che anche i nostri figli facciano altrettanto.
Altrimenti...restiamo come stiamo.
Un po' tanto arretrati.

martedì 7 gennaio 2014

Ricomincia la scuola, ricominciano le arrabbiature...

L'ho capito subito che quest'anno l'argomento gita delle terze sarebbe stato un supplizio mangia fegato.
In classe i prof hanno iniziato a parlarne già a settembre.
A Novembre, alla prima riunione di classe, le insegnanti presenti ci hanno detto che l'istituto aveva organizzato una gita di 3 giorni a Dachau. Sorvolo sul fatto che nessuna delle due sapesse dirci in quale nazione fosse collocato. Aehhmm!
 Lo scopo didattico era quello di visitare il campo di concentramento nell'ambito del progetto che riguarda la Shoah
Sono state mosse varie obiezioni, tipo la preoccupazione legata ad un viaggio lungo e all'estero, quella di far dormire i ragazzi fuori, non ultima quella legata all'aspetto economico.
Per me, a dire il vero, questa è la prima.
Qualche genitore ha chiesto se quella fosse l'unica meta presa in considerazione. Una delle insegnanti è scesa a chiedere alla collega che aveva preso parte all'organizzazione.
E no, quella era la sola proposta fatta dalla scuola.
Poi la riunione di classe si è conclusa e ci siamo riversati tutti nell'androne, nell'attesa che iniziassero le operazioni di voto per eleggere i rappresentanti di classe.
Lì, con tanta gente che parlava c'era un gran brusio e per caso ho intercettato una conversazione fra l'insegnante che era scesa giù in cerca di lumi e la collega organizzatrice. Quest'ultima le diceva, a volume molto alto per farsi sentire in tutta quella confusione: " Ma come fanno tanti problemi, dopo che organizziamo la gita e glieli portiamo anche fuori i figli!!"
Avrei preferito non sentire.
Vuoi una statua?
Sei costretta ad accompagnarli??
Non credo proprio.
Ti paghi da te la quota viaggio o te la paga l'istituto??
Chi mi sa spiegare perchè le insegnanti alle medie hanno tutta sta smania di fare gite??

Siccome non mi piace parlare senza sapere, sono andata a cercarmi il testo della Circolare Ministeriale del 14 Ottobre 1992, n. 291 che regola visite guidate e viaggi di istruzione o connessi alle attività sportive.
( Guardate che tocca fare!!)

Al punto 5.1 si dice : " In via generale, Ë consigliabile seguire il criterio della maggior vicinanza della meta prescelta, in modo da contemperare gli inderogabili obiettivi formativi del viaggio con le esigenze non trascurabili, di contenimento della spesa pubblica. In proposito, si reputa utile rammentare che la progettazione di ogni spostamento, specialmente se organizzato per l'estero, deve essere sempre preceduta da un'attenta analisi delle risorse disponibili (compresi gli eventuali contributi di enti vari) e dei costi preventivabili.
Essa pertanto può essere realizzata solo quando l'istituzione scolastica sia fornita di fondi sufficienti, tenuto conto che non possono essere chieste alle famiglie degli alunni quote di compartecipazione di rilevante entità, o comunque, di entità tale da determinare situazioni discriminatorie che vanificherebbero, oltre tutto, la stessa natura e finalità dei viaggi d'istruzione.
In ordine a tale quota di compartecipazione, non possono comunque essere esclusi opportuni sondaggi presso le famiglie degli alunni circa la disponibilità a concorrere. "

Poi al punto 5.4: " - riguardo alla scuola media, gli spostamenti possono avvenire sull'intero territorio nazionale. Sono inoltre consentite brevi gite di un solo giorno, senza pernottamento, in territorio estero, in occasione di viaggi che abbiano per meta zone di confine.
Limitatamente alle terze classi, gli uffici scolastici provinciali potranno eccezionalmente autorizzare, osservando con particolare rigore le dovute cautele, viaggi in Europa per la visita ad importanti organismi internazionali come quelli menzionati al precedente punto 5.3, ovvero viaggi connessi con manifestazioni culturali di risonanza internazionale o programmati in conseguenza dell'adesione ad iniziative internazionali. Le scuole associate all'UNESCO potranno, sempre limitatamente alle terze classi, compiere parimenti viaggi in Europa, in connessione con le attività proprie di tale organismo. "

Al punto 8.1: " Per i viaggi all'estero, si deve curare che almeno uno degli accompagnatori possieda un'ottima conoscenza della lingua del Paese da visitare.
L'incarico di accompagnatore costituisce modalità di particolare prestazione di servizio per la quale spetta la corresponsione della indennità di missione nella misura prevista dalle disposizioni vigenti.
Sembra superfluo rammentare che detto incarico comporta l'obbligo di una attenta ed assidua vigilanza degli alunni, con l'assunzione delle responsabilità di cui all'art. 2047 del codice civile integrato dalla norma di cui all'art. 61 della legge 11 luglio 1980, n. 312, che limita la responsabilità patrimoniale del personale della scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.
Una vigilanza cosÏ qualificata deve essere esercitata non solo a tutela dell'incolumità degli alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico nei cui confronti troppo spesso, purtroppo, vengono da più parti lamentati danni, anche gravi, a causa dell'irrazionale e riprovevole comportamento dei singoli alunni o di gruppi di essi. "

11. Altri aspetti finanziari
11.1 - Le spese per la realizzazione di visite guidate e viaggi di istruzione o connessi ad attività sportive, compreso il pagamento delle indennità di missione del personale docente, dovranno essere imputate sugli appositi capitoli del bilancio, che dovranno essere opportunamente dotati.
11.2 - Eventuali contributi elargiti da regioni, enti locali o istituzioni diverse, nonché le quote eventualmente poste a carico dei partecipanti, devono essere sempre versate nel bilancio del circolo o dell'istituto.

già a Novembre avevo di che riflettere.
Il giorno successivo alla riunione i ragazzi fra di loro si dicevano chi andava e chi no. Ma non avevamo ancora nessun dettaglio in mano, durata, programma, costo.

La conta è determinante perchè se non aderisce il 70% degli alunni, la gita non si fa.
E qui iniziano le pressioni.

La cosa poi si è un po' smontata. Fino ad oggi.
Perchè oggi in classe è stato consegnato questo avviso.



Poi è passata la dirigente a chiedere chi non andava alla gita e perchè.
ALLORA:

1) I ragazzi non possono sapere se parteciperanno o no, perchè non sono loro a prendere questa decisione.
2)La decisione che prende la famiglia non deve essere soggetta a perchè e per come.

Poi aggiungo altre osservazioni.
Entro il 13 Gennaio devo riconsegnare il talloncino barrando il sì o il no.
Ho 5 o 6 giorni per decidere. In base a cosa?? Non ho a disposizione un programma di quello che faranno, non so chi li accompagnerà e neanche quanto spenderò precisamente. Il foglio dice 190 € circa, a voce è stato detto che sarà da un minimo di 170 a un massimo di 205 € e che sperano di avere un contributo dagli sponsor.
Io però prima di firmare ed impegnarmi vorrei cose certe.

Non so ancora se Lorenzo parteciperà o meno. Il capitolo economico è quello determinante ma non nascondo che alla decisione concorrono anche altri fattori.

Mi disturba oltremodo che si facciano certe domande ai ragazzi e che si sentano chiedere perchè non andranno. Le decisioni spettano ai genitori che secondo me non devono rendere conto a nessuno.
C'è gente che non ha lavoro, che sbarca il lunario come può o è in mobilità.
E poi, anche avendo i soldi, potrei essere libera di decidere per i cavoli miei che non ci va??
O devo rendere delle mie facoltà genitoriali ad insegnanti che già alle elementari non sono in grado di tenere una classe??

Tra tutti i prof che ha mio figlio, una sola, ripeto una sola, è davvero in grado di gestire gli alunni, che badate ben, non la rispettano ma la temono.






lunedì 6 gennaio 2014

A pranzo fuori!

Oggi siamo stati a mangiare il pesce a El Garagol a Marotta, un ristorante che abbiamo scoperto per caso qualche anno fa. Fanno degli ottimi piatti, abbondanti e variati, insomma lì non si trovano solo le classiche fritture e grigliate.
Era praticamente tutto pieno ed io, guardandomi in giro perché sono più curiosa di una scimmia, ho fatto alcune riflessioni:

- Marotta e solo pochi km più a nord di Senigallia, ma le donne che vedo ogni volta che andiamo a mangiare lì, sono di un altro "livello", più curate, alla moda, aggressive...sono più romagnole che marchigiane nel mio immaginario.
Qualcuna è veramente invidiabile, qualcuna un po' ridicola.

- Capitolo mamme di bambini molto piccoli: non ci sono, ahimè, mezze misure. O estremamente trascurate, poco femminili e in guerra col peso acquisito in gravidanza e allattamento, o talmente magre da far sembrare sproporzionati i neonati che tengono in braccio, appollaiate su decoltè leopardate vertiginosissime, inguainate in capi di pelle e abitini succinti, coperte di strati di trucco, con monili in quantità che i figlioletti martirizzano in continuazione.
È giusto e bello che una mamma si tenga, si prenda cura di sè, ma come per me è poco sana la trascuratezza, la sciatteria, il perdersi totalmente dietro al figlioletto, anche lo stare sempre, troppo, ostentatamente in tiro lo è...Quello che recepisco io, magari mi sbaglio, è: guarda che femmina che sono, NONOSTANTE sia madre...
Se le vedessi a loro agio, forse non mi darebbero questa impressione, ma mi pare che indossino un costume di scena...

Si può essere delle belle mammine anche senza tanti orpelli e senza rischiare di cascar giù dal tacco 12, pargolo annesso.

Dei bambini col colletto della polo o della camicia tirato su, parleremo un'altra volta! ;-)