mercoledì 11 settembre 2013

Tormentoni e riflessioni

Si dice che i toscani in generale e i fiorentini in particolare siano polemici. Potevo distinguermi?
Lo sono sempre stata, a quanto mi si dice.
A dire il vero, cerco di starmene zitta ma di fronte a certe (tante) cose il mio cervello gira, macina, vortica, tritura...e in alcune occasioni parto per la tangente e ciao!
Domenica ho comprato Gioia per leggerlo sulla spiaggia. Premetto che non ho niente contro questo settimanale e che l'articolo in questione avrei potuto trovarlo su qualsiasi altra rivista perché certi argomenti vanno di moda.

Sorvolo sullo speciale Gioia Bambino con pupi che vanno a scuola vestiti, truccati e agghindati come modelli in passerella, cosa che, si sa, mi fa orrore fin nel profondo.

Passiamo dunque all'articolo intitolato "September Blues". 


Avete notato che da Ferragosto in poiriviste e tg non hanno fatto che parlare della malinconia e dello stress da rientro con annessi consigli medico-nutrizionali-psicologici per superarli??
Ora, a chi non dispiace la fine delle ferie, il ritorno in città dal luogo delle vacanze?(ammesso che se ne sia fatta una! Chi non si è allontanato neanche per mezza giornata, che dovrebbe dire?)

E poi su, dopo un paio di giorni, una settimana al massimo, si dovrebbe essere tutti mediamente capaci di tornare alla normalità e re-AGIRE!
Io sta nenia continua e prolungata non la reggo. Le vacanze sono una parentesi nella nostra vita e non si può essere sereni solo in quella...

La giornalista poi si lamenta:
A) che il ritorno a scuola segnerà la fine dei momenti goduti in estate, istante per istante, con i suoi figli.
Strano, 9 madri su 10 fra quelle reali aspettano a gloria la riapertura delle scuole perchè non è affatto facile incastrare per tre mesi pargoli, lavoro, nonni, centri estivi, tate, zii ed affini.
Ci sono madri che a questo punto dell'anno i figli non li tollerano più.
B) che tornati a scuola, si dovrà di nuovo " amministrare il castello di carte degli impegni scolastici, sportivi, sociali dei figli."

Mi permetto di sottolineare due cose:
1) tutte le incombenze giornaliere legate all'alzata, l'igiene, la vestizione, la colazione, la consegna a scuola etc etc dei nostri figli sono la trama e l'ordito del tessuto che si chiama vita. La nostra.
Quando siamo stanche, non ce la facciamo più e siamo sul punto di esplodere, proviamo a pensare a come ci sentiremmo se un inconveniente anche piccolo ci impedisse di provveddere a tutte quelle incombenze personalmente.
Lo so, sono una donna semplice, non riesco a farmi tanti giri mentali...la vita è una, breve e fragile, non è una passeggiata e crescere i figli è maledettamente faticoso. Ma va vissuta e goduta e si può fare, semplificando le cose e smettendo di lagnarsi. Perchè la lagna toglie lucidità ed energia. E la vita intanto scorre. La fuggitiva.
2) gli impegni sportivi e sociali dei nostri figli li scegliamo noi, siamo noi a spingerli fin da piccoli a fare mille attività; offriamo tutto perchè nulla sia loro precluso. 
E ci infiliamo in un girone di stress per noi e per loro che tante volte non sono affatto interessati o peggio ancora forzati.
Certo è importante che pratichino uno sport. Uno!!! Non due o tre incastrati con la lezione di violino ad occupare 5 pomeriggi a settimana!
Insomma, con un po' di buonsenso si può riuscire a mantenere intatta la nostra salute mentale senza che i pargoli diventino degli a-sociali.
Ma in fondo, quanto ci piace lamentarci? Guarda, corro qui, corro di là, sono una tassista, incastro lavoro, casa, spesa, piscina, campo di calcio, lezione di musica e chi più ne ha più ne metta, ma guarda quante possibilità offro a mio figlio! Sono proprio una brava genitrice!
Ecco, io sono stata pessima.
 La quantità per me non significa quasi mai qualità. I bambini hanno bisogno dei loro tempi, di abituarsi alle situazioni nuove, come ad esempio la scuola. Perchè caricarli di altri impegni, fin da subito? C'è tempo! E alcune passioni ed inclinazioni potranno scoprirle e coltivarle anche quando saranno più grandi! Perché tutta questa furia? Perchè non assaporare e vivere bene meno cose alla volta?

Capisco che questo genere di articoli abbiano anche lo scopo di esorcizzare certe sensazioni, di alleggerirle ridendoci un po' su. Ma io sono sempre più portata a pensare che in realtà esprimano una concezione della vita e un modo di viverla che non sento miei, non mi appartengono.
Forse è per questo che spesso, osservando la realtà, mi sento diversa e assai poco "allineata".
E forse questo è un problema mio.


Che poi mi chiedo, ma questa giornalista come ha vissuto questi ultimi tre mesi?? Non ha lavorato mai?? Maaahh

Ah, già che ci siamo, visto che l'articolo parla di mamme comuni, perchè inserire proprio la foto di una mamma stra-famosa, stra-modella, stra-figa, con un fisico mozzafiato e due metri di cosce che noi comuni mortali non avremo mai, tutta intenta ad accompagnare a scuola il pargolo che porta un tri- nome e una divisa di altri tempi??
Non andava bene la foto di una mamma qualsiasi?

2 commenti:

  1. In realtà una persona che conosco mi ha detto che il viaggio o la vacanza che sia, inizia proprio quando si torna a casa nel ricordarla ed e' vero, e comunque se la fine delle vacanze generano stress, si potrebbe non farle!!! ;-))))

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