mercoledì 26 giugno 2013

E' finita la scuola!!!!

Venerdì scorso abbiamo ritirato la pagella, l'anno scolastico è ufficialmente finito!!
I voti sono bellissimi, il boy ha lavorato tanto, tutto l'anno. Ma non è stato sempre facile,eh!!!

Ho sempre cercato di spiegare a Lorenzo, fin dalle elementari, che non conta solo ed esclusivamente il voto che si ottiene, ma che è importante fare tesoro di quello che si studia, farlo diventare parte di sè.
Perchè io ci credo ancora che lo studio possa aprire la mente, che quante più cose conosci e sai, tanto più puoi capire e decifrare la realtà che ti circonda, confrontare le idee, seguirne una o fartene una tutta tua, scegliere come vuoi vivere, seguire la tua testa e/o il tuo cuore e non lasciarti trascinare dagli altri.

Sapere per me, è ancora qualcosa che nessuno ti può togliere e poter, in base a questo sapere, scegliere che piega dare alla propria vita,  è una libertà inestimabile.

Quindi sì, ho sempre spronato Lorenzo a studiare, a capire cosa studiava, anche al di là del voto in sè, che comunque conta.



La scuola è un mondo complesso e contraddittorio: chiunque abbia dei figli in età dalle elementari in su, lo sa bene. Ti puoi trovare davanti di tutto, essere fortunato o meno: è una questione di combinazioni, di casi.
Contano moltissimo le persone ( leggi insegnanti e dirigenti ) che incontri sulla tua strada.

Purtroppo, per la nostra esperienza, sono rimasta delusa parecchio e più volte ne ho scritto qui.


Dal POF della nostra scuola

In particolare per come viene affrontato e gestito il capitolo disciplina.
Per non parlare del fatto che la meritocrazia praticamente non esiste.
La scuola media statale che frequenta Lorenzo ha adottato una linea più o meno condivisibile, quella di promuovere tutti, anche quelli che hanno avuto per tutto l'anno insufficienze gravi, che non hanno mai studiato e sarebbero stati da sospendere un giorno sì e l'altro pure.
Lo scopo è di limitare il numero dei ripetenti, ormai ingestibili e capaci di tenere in pugno gli adulti dentro e fuori la scuola. Così via, se li tolgono dalle scatole tutti in tre anni e non c'hanno da questionare con le famiglie.
Da un punto di vista diciamo così, logico, posso capire questa scelta.
Da un punto di vista pedagogico la reputo pessima, un fallimento totale, un calarsi le braghe.
Perchè l'impegno, il lavoro, la fatica, la serietà di chi ha studiato sempre, vengono sì riconosciuti in pagella, ma da un punto di vista collettivo, "sociale", sono ignorati.
Ai fini della promozione, studiare o no non fa poi questa gran differenza. E i ragazzi lo sentono, lo vedono, lo sanno.

A 11, 12 o 13 anni è difficile e un po' campato in aria capire che studiare non serve per ora, per il voto, per la promozione.
E' dura spiegare che questo può essere il mattone stabile su cui costruire il proprio futuro.
E non parlo solo del futuro lavorativo ( che poi vai a vederlo se ti riesce, messi come siamo messi ora ), ma del futuro della persona, del cittadino. Del futuro a 360°.

Tocca ai genitori spiegarlo e ricordarlo ogni volta che serve. E mi sta bene, e non mi sottraggo.
Spetterebbe anche alla scuola, che invece TACE.


Tra l'altro vorrei far notare una cosa: se chi ha insufficienze in più materie, viene promosso, sono spinta a credere che i voti oltre la sufficienza degli altri vengano un po' alzati, per compensazione, una sorta di riallineamento. Quindi mi domando, un nove o un dieci di mio figlio, valgono davvero tanto o sono un po' gonfiati???

2 commenti:

  1. Durante il periodo scolastico si dovrebbe mettere il primo punto fermo sulla meritocrazia ed invece nella maggior parte delle scuole succede quello che hai raccontato tu e li già i nostri figli si fanno un'idea (pessima) della società che li aspetta.

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    1. Avrai capito che la scuola è il mio chiodo fisso, il mio cruccio forse perchè io ho avuto un'esperienza meravigliosa, anche se alla fine, per mia responsabilità, non mi sono laureata. Ma sono quello che sono per effetto della mia famiglia e del mio percorso scolastico. Di questo sono certa, oggi più che mai!

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