martedì 29 gennaio 2013

A zonzo per Firenze 6 : una via, un palazzo, una storia

Come ho già detto , il nonno mi portava spesso con lui a passeggio in centro a Firenze. Io partivo sempre tutta fiera ed eccitata perché la mamma mi aveva vestito bene, sapevo che il nonno mi avrebbe raccontato tante cose e alla fine del giro avrei fatto merenda dal vinaio in via dei Cimatori con quella bella fetta di pane toscano, un po' alta ( il nonno, che a casa era l'addetto alla cerimonia del taglio del pane, ce ne avrebbe fatte due ! ) , tagliata a metà, con dentro la mortadella e un bel bicchiere di spuma. Bionda, precisava il nonno ordinando. E poi lì mi comprava il fiaschettino di vino , quello piccino picciò col tappo di plastica a 3 fori
Perché sì, mi davano il vino. Insomma, mi sporcavano l'acqua e non solo nelle feste solenni. Forse erano davvero altri tempi e quindi io sono davvero vecchia, ma andava così. Se questa abitudine abbia lasciato qualche segno su di me, giudicatelo un po' voi!

Io adoravo queste passeggiate col nonno perché mi facevano sentire grande. Lui aveva un gran passo svelto e io correvo letteralmente, stretta alla sua mano. Se ci ripenso, mi viene in mente la padrona di Sansone che vola attaccata al suo guinzaglio!!



Nei discorsi del nonno, a parte via Calzaiuoli, le più citate erano via Tornabuoni, il salotto buono e via della Vigna Nuova da non confondersi giammai con quella Vecchia che si trova da un'altra parte della città.


Via della Vigna Nuova piaceva tanto al nonno, certo non per i negozi di grandi firme che c'erano e ancora ci sono. Io guardavo affascinata quelle vetrine che mostravano ricchezza e stile ai miei occhi di bambina. La mia preferita era quella di Coveri sempre piena di vestiti coloratissimi e dalle forme esuberanti. Forse non è un caso che il primo profumo da adulta che mi sono comprata sia stato Paillettes di Coveri.

Comunque, sto divagando.
Dunque, via della Vigna piaceva tanto al nonno perché lì, circa a metà della via c'è il bellissimo palazzo Rucellai





e di fronte, nella piazzetta omonima, la Loggia Rucellai. " Lì Ciuci - mi diceva ogni volta - si facevano i battesimi e i matrimoni della famiglia. "




Del palazzo mi raccontava che era stato fatto su disegno di Leon Battista Alberti " sai, quello che ha disegnato la facciata di Santa Maria Novella. " e via, si correva a vedere anche quella che tra l'altro mi piace tanto, in particolar modo le due volute ai lati dell'oculo, lassù in alto.




Tempo fa sfogliando questo libro



che già ho citato, ho trovato una storia interessante legata alla famiglia che possedeva e abitava questo palazzo.
La famiglia in questione, iscritta all'Arte della Lana e della Seta, divenne una delle più ricche di Firenze per un singolare motivo. L' antenato Alemanno del Giunta faceva frequenti viaggi in Oriente per procacciarsi stoffe da commerciare in Italia e in Europa. Si narra che in uno di questi suoi viaggi, sceso da cavallo per fare pipì , notò che l'erba selvatica ai suoi piedi a contatto con l'urina assumeva un colore viola molto intenso e particolare. L'uso dell'urina per colorare le stoffe era noto fin dal tempo dei Romani. Ma quella sfumatura di colore, quel viola così carico, pensò Alemanno , sarebbe stata una novità assoluta e grandiosa per i mercati europei.
Fu così che porto con sè a Firenze una grande quantità di questa erba che fu appunto detta oricella e che venne coltivata in vaste zone della città che furono appunto chiamate Orti Oricellari.
La famiglia di Alemanno si arricchì moltissimo grazie a quell'erba e prese il nome di Oricellari poi ingentilito in Rucellai.
Lo splendido palazzo quattrocentesco di Via della Vigna Nuova fu costruito grazie all'erba e ...all'orina!!



Se a qualcuno interessasse andare a farsi un bello spuntino dal vinaio, ecco l'indirizzo : I Due Fratellini , Via dei Cimatori 38R Firenze.

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