giovedì 10 gennaio 2013

A zonzo per Firenze 5 : curiosità

I primi giorni dell'anno sono stata un po' a Firenze e come al solito ho fatto il mio giro in centro, a naso all'insù, in barba alla pioggia. Ho postato molte foto su IG e poi le ho caricate tutte su Fb.
Anche stavolta ho fatto caso a particolari che non ricordavo o non avevo mai visto prima e ho cercato di percorrere vie dove magari non passavo da un po'.
Onestamente non li capisco quelli che si lamentano di andare in centro con l'autobus, secondo me è comodissimo. Certo, bisogna camminare,ma finchè si è in grado di farlo...gente,datevi una mossa, muovere il sedere!
Ogni volta che faccio questi giri resto come inebriata da tanta bellezza e dalla gioia di ritrovare i miei posti intatti. Poi la mia mente comincia a riflettere e macinare pensieri. Noi fiorentini siamo stati un grande popolo. Ora non so se lo siamo ma credo che il passato non debba essere un limite,una catena che ci trattiene, ma un'ispirazione, uno stimolo a fare ancora grandi cose, a creare, a lasciare libero l'ingegno.

Durante il giro fatto agli inizi di novembre sono tornata a visitare la mia chiesa, la SS.Annunziata.
Non è una semplice chiesa ma un santuario frequentato da tanti cittadini.
Qui ogni anno il 25 Marzo è festa grande perché si celebra l'Annunciazione di Maria. E per Firenze è una data speciale, il Capodanno Fiorentino. La città, da sempre legata al culto mariano,scelse quel giorno come primo anche dell'anno civile e lo mantenne anche quando nel 1582 il Calendario gregoriano entrò in vigore.
E fu così fino al 1749. Per secoli abbiamo avuto un conteggio del tempo tutto nostro e dal 2000 il Comune di Firenze ha inserito il 25 Marzo fra le celebrazioni ufficiali.

A Firenze come forse anche in altre parti di Italia, sacro e profano vanno a braccetto. Mi ha sempre colpito molto questa cosa, però, a pensarci bene, non c'è molto da stupirsi : siamo fatti di anima e corpo, di spirito e carne. È nelle cose della vita.
E ripensando alla foto scattata nella mia chiesa mi è venuta in mente una frase che ho sentito varie volte. Si racconta che durante le Quarantore una donna a causa dell'affollamento della chiesa si sentì toccare il sedere da qualcuno. Il "colpevole" per spiegarle che era stato a causa del pigia pigia le disse : " E son le Huarantóre! " Al che la donna rispose concitata : " E icchè c'entra i' culo con le Huarantóre ? "
L'espressione si usa ancora per indicare che una cosa non c'entra con un'altra.
E in tema di cose religiose mi è venuto in mente anche questo modo di dire : " Che s'ha a sta' dimórto huì a discùte' di-ssesso degl'angeli o ci s'ha a da' una smòssa ? "
Cioè discutere del sesso degli angeli significa perdersi in discussioni inutili!



Nessun commento:

Posta un commento